giovedì 26 aprile 2012

Parla con me...

Una delle cose che ricordo con maggiore simpatia e che accadeva quando entravo per la prima volta in un'aula di adolescenti, erano le loro facce a punto interrogativo del tipo " Ma ora questa qui da noi cosa vuole?"...Soprattutto quando le lezioni vertevano su argomenti quali "Il bilancio delle competenze" o ancora "Come compilare il curriculum vitae" ...curriculum che!??!?!!? Ossia quando gli argomenti esulavano dai temi canonici scolastici per aprirsi al mondo reale a quello che aspettava loro "dopo".
Così come prima lezione in una classe nuova mi sono servita spesso, e spesso in preda al panico, di uno strumento didattico molto carino ed interessante che pur non avendo alcuna valenza scientifica  ha lo scopo di far parlare di sè un adolescente diffidente e scettico. Un modo per mettere in primo piano "loro", il loro mondo, le loro emozioni, i loro princìpi, i loro ideali per condividerli assieme agli insegnanti ed ai compagni e cercare di rompere quel ghiaccio tipico della lesson number one. Il successo è garantito.
Ecco lo strumento.
Come prima cosa li faccio accomodare tutti in cerchio per una breve presentazione chiedendo loro anche tre loro qualità e tre loro difetti. ( Di solito la prima ora se ne passa con la presentazione ma mi è molto utile sentirli prima di aver somministrato il test, proprio perchè essendo uno strumento di riflessione e condivisione, spesso quelle stesse qualità e difetti detti durante la presentazione vengono completamente ribaltati o confermati dopo l'esercizio. )

1. Si distribuiscono fogli bianchi A4 , uno ciascuno. Viene chiesto loro di dividere con una penna il foglio in sei parti.
 


2. Nel primo quadrato viene indicato loro di disegnare un puntino.
  nel secondo un cerchio, nel terzo un triangolo, nel quarto un rettangolo, nel quinto una linea obliqua, nel sesto una linea serpentata.
3. A questo punto viene chiesto loro di fare un disegno intorno o utilizzando i segni apportati nei quadrati in precedenza. Qualsiasi cosa stimoli la loro fantasia va benissimo.
4. Una volta terminati i disegni si chiede loro di attribuire tre aggettivi per ciascun disegno fatto. L'aggettivo può essere positivo o negativo.
5. Una volta finito l'esercizio si svela in significato dello stesso. Si chiede a qualcuno di immolarsi come cavia e si "analizzano" i disegni.
Ossia:
1) Il quadrato n.1 ( puntino) indica l'immagine che noi abbiamo di noi stessi ed il giudizio viene ricavato dagli aggettivi attribuiti al disegno.
2) Il quadrato n.2 ( cerchio)indica come crediamo ci vedano gli altri e gli aggettivi relativi sono quello che pensiamo che gli altri pensino di noi.
3) Il terzo ( triangolo) è il rapporto che noi abbiamo con l'autorità e la fede.
4) Il quarto ( rettangolo)è quello che pensiamo della famiglia.
5) Il quinto ( linea obliqua)è il nostro rapporto con l'ambizione.
6) Il sesto (linea serpentata) è la nostra visione nei confronti della sessualità

Questo non è un test psicologico, ma solo uno strumento di maieutica pedagogica  attraverso cui l'obiettivo primario è quello di far parlare gli adolescenti, metterli a confronto con loro stessi e con i loro compagni. Discutere sul prodotto del loro esercizio è un modo per far loro domande non invadenti e dirette ma metterli in condizione di raccontarsi. I temi affrontati e che emergeranno sono tanti e molti di più rispetto ai semplici spunti dei disegni. In questo modo l'adolescente si sente chiamato in prima persona a interagire a mettersi in gioco in primo piano ed a fare maggiormente"proprie" le lezioni che verranno a seguire.

2 commenti:

  1. Mannaggia l'ho letto, prima avrei dovuto farlo e poi leggere le tue spiegazioni... ormai... però mi hai incuriosita sai che non lo conoscevo? magari mi torna utile prima o poi

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    1. ma a breve ne metterò un altro e metterò un avviso enorme: leggere adagio!!! ;-) un bacione ciocco!!!

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